Tavole laboratorio III Mandolesi



L'area
Ci troviamo nel quartiere San Lorenzo. Il nome del quartiere deriva da Porta San Lorenzo, l’attuale Porta Tiburtina, nei pressi della quale sorsero le prime case, al di fuori del piano regolatore. L'impianto urbanistico di questa parte di città deve la sua attuale definizione all'impostazione originaria costruita o riferibile da un lato ad alcuni segni storici strutturanti e ordinatori (via Tiburtina, Mura Aureliane), ma soprattutto ad alcuni grandi “recinti” di formazione post-unitaria, cresciuti subito al di fuori della cinta muraria per dotare la città di attrezzature e di servizi di livello superiore. Il Policlinico, la Città universitaria, il cimitero del Verano e le aree militari e ferroviarie della Stazione Termini e dello Scalo merci cingono su tutti i lati i tessuti residenziali del quartiere, che costituisce una sorta di “isola” connessa al resto della città da una viabilità di livello urbano ad alta densità di traffico e da tunnel sotto il fascio dei binari. Attualmente, il contesto in cui si inserisce l'ambito di intervento è caratterizzato da tessuti insediativi storicizzati, in prevalenza databili tra la fine dell'Ottocento ed i primi del Novecento, con alcuni interventi di completamento e di ricostruzione riferibili agli anni del secondo dopoguerra.

Il sopralluogo
Il lotto si trova tra Via de Lollis e Via dei Dalmati. Intorno è caratterizzata dalla presenza di morfotipologie speciali, quali la città universitaria da un lato, la residenza degli studenti, dei marmisti e da un lato interamente residenziale con corti interne. All'interno del nostro lotto sono stati rinvenuti dei reperti. Sono perciò presenti degli scavi in quota - 3m.
Criticità
Il tessuto nel suo insieme non appare omogeneo sia dal punto di vista morfologico che funzionale. In primis sono presenti edifici con diverse funzioni in torno al nostro lotto. Si tratta per la maggior parte di servizi a livello urbano affiancati da zone di residenziale privato e pubblico, questa distinzione è evidente anche tramite le altezze degli edifici: La parte residenziale su Via dei Dalmati è caratterizzata da volumi molto alti che superano i 20 m, mentre la parte della città universitaria e della mensa non supera quasi mai i 25m. La zona occupata dai laboratori della Sapienza, invece, è inferiore ai 9 m. Altra criticità è la presenza dei marmisti che costituisce un margine artificiale per il nostro lotto e che deve essere schermato nel nostro progetto.
Potenzialità
La vicinanza con la città universitaria può essere vista come una risorsa per il nostro progetto che prevede residenze anche per ragazzi. Strategica è la posizione ad angolo, vista come una cerniera e un luogo di incontro per la comunità che possa essere da unione tra i diversi lotti.
La progettazione del lotto prevede l’organizzazione anche degli spazi aperti potenziandone, di conseguenza l’intera porzione di quartiere. Sono assenti, infatti, spazi verdi (eccetto villa mercede) dove è possibile creare zone attrezzate per gli abitanti.
Sono di fondamentale importanza i reperti archeologici presenti nell’area in quanto ne conferiscono un valore aggiunto.

L'idea
Lo scopo è quello di realizzare un complesso che evidenzi, come in quasi tutti i lotti di San Lorenzo, la struttura regolare tra i vuoti e i pieni. Deve risaltare subito l’angolo tra le due strade (sempre occupato da un edificio)  e si deve risolvere il lato dove sono presenti i marmisti. Si crea spontaneamente un edificio a “L” che possiede spazi filtro per raggiungere lo spazio pubblico al centro del lotto.
Perciò abbiamo l’ingresso tramite due lati al piano terra e in planimetria una struttura continua a “c” per chiudere il lotto su tutti i lati creando una sorta di corte grazie alla presenza delle residenze per gli studenti sul lato libero.
Inoltre il quartiere di San Lorenzo è caratterizzato dalla presenza di linee curve, intese e percepite sia in elevato (es. la Tangenziale) che in pianta  (la linea tram, più evidente sull’ortofoto). L’idea, perciò,  è di incentrare il progetto su un sistema di collegamenti, caratterizzato da cambiamenti di quota all’esterno e da diverse tipologie di connettivo all’interno.

La realizzazione
La realizzazione prevede un complesso di cinque piani con un ulteriore piano interrato, contenente  i parcheggi, che permette di accedere direttamente allo spazio pubblico dove sono presenti gli scavi. questo spazio e raggiungibili e mediante una scalinata dalla parte di Via De Lollis e tramite una rampa da Via Dei Dalmati. Sono concepiti 3 ingressi principali che portano alle residenze situati o direttamente sulla strada o raggiungibili mediante le passerelle che attraversano il lotto.
Al piano terra abbiamo principalmente servizi accanto agli ingressi. Il complesso è interrotto sul lato di Via Dei Dalmati per permettere l'accessibilità al lotto. Salendo di livello abbiamo una biblioteca a due piani al punto d'angolo tra le due vie principali. Caratteristica è una copertura sul lato di Via De Lollis raggiungibile o da scale esterne o dalla biblioteca interna. Nella fascia sopraelevata si estende per quattro piani la residenza degli studenti, con zona comune e "open spaces" rivolti verso la strada e gli alloggi affacciati nella "corte" per maggiore protezione e tranquillità. Sul lato lungo inferiore abbiamo una serie di duplex ripetuti due volte, di diverse tipologie: con balconi e senza e "ad angolo". Nella parte ad angolo negli ultimi due piani abbiamo quattro simplex sul lato strada e due duplex specchiati di fronte.








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